Il Palio di Noale è la rievocazione storica del Palio disputato nel medioevo a Noale durante la signoria dei Tempesta. La storica competizione veniva indetta dai signori Tempesta (signori di Noale ed avogari del vescovo di Treviso) in occasione di vittorie sui nemici, scampate pestilenze ed importanti feste religiose: vi sono infatti due documenti storici che fanno riferimento al Palio di Noale, datati rispettivamente 1339 e 1347.
Già dal 1993 a Noale si teneva una festa medievale con una serie di competizioni storiche tra le squadre dei vari paesi del circondario, ma è dal 1997 che a Noale si tiene annualmente in giugno la rievocazione storica del Palio indetto nel 1347 dai Tempesta in occasione della festività della Pentecoste. Nel corso degli anni talvolta la festa medievale è stata riproposta con nomi e modalità diverse, anche se la tradizione resta comunque legata alla formula del Palio vero e proprio.
La popolazione noalese del XIV secolo considerava il Palio il principale momento di festa di tutto il calendario. Esso, oltre a costituire un evento goliardico per tutti, era infatti anche l’occasione per contendersi, con corsa pedestre sulla distanza di 1600 metri, il vero e proprio Palio: un drappo di tessuto dipinto ogni anno da un celebre artista noalese; all’ultimo arrivato, invece, veniva sporcato il viso con del carbone. Un'altra tradizione importante della festa era la cerimonia della "Bala d’Oro", durante la quale l’Ospedale Noalese dei Frati Battuti donava una dote di dodici ducati a quattro fortunate ragazze da marito (due del paese e due delle frazioni) che, fra le tante sfere di legno, estraevano le "bale d’oro".
Oltre alla corsa, tra i momenti caratteristici del Palio che dagli anni '90 del XX secolo si tiene in città vi sono la cena delle contrade, la disfida del tiro alla fune, il corteo storico, la messa in onore dei Tempesta con la benedizione del Palio, la cena dell’avogaro, gli spettacoli di corte (con duellanti, falconieri, mangiafuoco, musici, sbandieratori e teatranti), la cerimonia della "Bala d'Oro" e l’Incendio della Torre: un suggestivo spettacolo pirotecnico che simula l’incendio della Torre dell’Orologio (rievocazione di quello provocato dai Lanzichenecchi della Lega di Cambrai nel 1509) e che conclude i tre giorni di festa.
Oltre alla corsa, tra i momenti caratteristici del Palio che dagli anni '90 del XX secolo si tiene in città vi sono la cena delle contrade, la disfida del tiro alla fune, il corteo storico, la messa in onore dei Tempesta con la benedizione del Palio, la cena dell’avogaro, gli spettacoli di corte (con duellanti, falconieri, mangiafuoco, musici, sbandieratori e teatranti), la cerimonia della "Bala d'Oro" e l’Incendio della Torre: un suggestivo spettacolo pirotecnico che simula l’incendio della Torre dell’Orologio (rievocazione di quello provocato dai Lanzichenecchi della Lega di Cambrai nel 1509) e che conclude i tre giorni di festa.
Documenti storici Documento del 1339
“Venerdì 14 maggio 1339, a Treviso nel palazzo comunale presso il tavolo del signor podestà, alla presenza dei notai Francesco Passella e Gabriele figlio di Bartolomeo del fu Gabriele e di altre persone Marino Ragazzino riferì a me notaio che ieri, per ordine del signor podestà e capitano (Marino Falier), proclamò ad alta voce pubblicamente nei luoghi prestabiliti della città di Treviso: se c’è qualcuno che vuole partecipare alla corsa podistica del palio di Noale, deve andare a Noale, poiché colui che correrà per primo al palio predetto in quel luogo, lo vincerà nella festa di Pentecoste prossima ventura”. Documento del 1347
“Nell’anno della nascita del Signore milletrecentoquarantasette, indizione quindicesima, venerdì 18 maggio, a Treviso nel palazzo comunale, alla presenza del nobiluomo singor Schenella conte di Collalto, del notaio Romagno da Comirano, del notaio Berendo de Viachino e di altri il Nobiluomo e potente signore Marino Falier , onorabile podestà di Treviso, ordinò e diede incarico a Marino Ragazzino, banditore del comune di Treviso, di proclamare ad alta voce secondo l’uso dei banditori: chi vuole correre al palio podistico, che organizzano e sono soliti organizzare i singori Avogari nel loro castello di Noale nella festa di Pentecoste, si rechi in quel luogo e chi corre di più avrà il palio predetto e l’ultimo sarà imbrattato e schiaffeggiato con colore nero ovvero con carboni. Come è d’uso”.
Famiglia Tempesta
I signori della famiglia Tempesta (1119 - 1380) derivano da un ramo della famiglia dei Carbonara, che lasciò a loro i possedimenti terrieri e la carica di avogari del vescovo di Treviso: essi dunque, dovendo amministrare i beni della curia, resero l’antica Novalis il centro del loro territorio, facendo erigere l’imponente castello all’interno di un’ingegnosa fortificazione basata sull’acqua, unica in tutto il Veneto. I membri della famiglia governarono quindi Noale ed i territorio circostante, mantenendo la carica di avogari, per più di due secoli, e la loro decadenza fu infine causata dall’ascesa al potere della casata degli Scaligeri prima e dalla conquista di Noale da parte della Repubblica Serenissima di Venezia in seguito. Come tutte le famiglie storiche anche i Tempesta avevano un proprio stemma, caratterizzato da dei tondi bianchi su uno fondo rosso.
Contrade
Un tempo il territorio di Noale era suddiviso in contrade: il castello interno alle mura era diviso in tre contrade (Dirondella, del Gato e Ca' Mata) alle quali nel XVI secolo se ne aggiunse una quarta detta della Sorgata in onore della nobildonna Maria Sorgato. La zona esterna alle mura era invece suddivisa in borghi, che prendevano il nome dagli assi viari che si dipartivano dalle quattro porte della fortezza (Borgo Treviso, Borgo Mestre, Borgo verso Mirano, Borgo Padova e Borgo Camposampiero o della Bassata). Alla fine del XX secolo sono però state ricreate però le sette contrade medievali di Noale, che rappresentano le sette squadre che si sfidano in occasione del Palio:
“Venerdì 14 maggio 1339, a Treviso nel palazzo comunale presso il tavolo del signor podestà, alla presenza dei notai Francesco Passella e Gabriele figlio di Bartolomeo del fu Gabriele e di altre persone Marino Ragazzino riferì a me notaio che ieri, per ordine del signor podestà e capitano (Marino Falier), proclamò ad alta voce pubblicamente nei luoghi prestabiliti della città di Treviso: se c’è qualcuno che vuole partecipare alla corsa podistica del palio di Noale, deve andare a Noale, poiché colui che correrà per primo al palio predetto in quel luogo, lo vincerà nella festa di Pentecoste prossima ventura”. Documento del 1347
“Nell’anno della nascita del Signore milletrecentoquarantasette, indizione quindicesima, venerdì 18 maggio, a Treviso nel palazzo comunale, alla presenza del nobiluomo singor Schenella conte di Collalto, del notaio Romagno da Comirano, del notaio Berendo de Viachino e di altri il Nobiluomo e potente signore Marino Falier , onorabile podestà di Treviso, ordinò e diede incarico a Marino Ragazzino, banditore del comune di Treviso, di proclamare ad alta voce secondo l’uso dei banditori: chi vuole correre al palio podistico, che organizzano e sono soliti organizzare i singori Avogari nel loro castello di Noale nella festa di Pentecoste, si rechi in quel luogo e chi corre di più avrà il palio predetto e l’ultimo sarà imbrattato e schiaffeggiato con colore nero ovvero con carboni. Come è d’uso”.
Famiglia Tempesta
I signori della famiglia Tempesta (1119 - 1380) derivano da un ramo della famiglia dei Carbonara, che lasciò a loro i possedimenti terrieri e la carica di avogari del vescovo di Treviso: essi dunque, dovendo amministrare i beni della curia, resero l’antica Novalis il centro del loro territorio, facendo erigere l’imponente castello all’interno di un’ingegnosa fortificazione basata sull’acqua, unica in tutto il Veneto. I membri della famiglia governarono quindi Noale ed i territorio circostante, mantenendo la carica di avogari, per più di due secoli, e la loro decadenza fu infine causata dall’ascesa al potere della casata degli Scaligeri prima e dalla conquista di Noale da parte della Repubblica Serenissima di Venezia in seguito. Come tutte le famiglie storiche anche i Tempesta avevano un proprio stemma, caratterizzato da dei tondi bianchi su uno fondo rosso.
Contrade
Un tempo il territorio di Noale era suddiviso in contrade: il castello interno alle mura era diviso in tre contrade (Dirondella, del Gato e Ca' Mata) alle quali nel XVI secolo se ne aggiunse una quarta detta della Sorgata in onore della nobildonna Maria Sorgato. La zona esterna alle mura era invece suddivisa in borghi, che prendevano il nome dagli assi viari che si dipartivano dalle quattro porte della fortezza (Borgo Treviso, Borgo Mestre, Borgo verso Mirano, Borgo Padova e Borgo Camposampiero o della Bassata). Alla fine del XX secolo sono però state ricreate però le sette contrade medievali di Noale, che rappresentano le sette squadre che si sfidano in occasione del Palio:
Contrada
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Colori
|
Descrizione
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Bastia
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verde e
rosso
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zona ad
oriente delle mura con un piccolo fortilizio
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Cerva
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giallo e
nero
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zona ad
ovest delle mura nei pressi di via Cerva
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Drago
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verde e
giallo
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frazione
di Cappelletta dove scorre il fiume Draganziolo
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Gato
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bianco e
nero
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zona
all'interno delle mura dove era custodito il gato (ariete)
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S. Giorgio
|
rosso e
nero
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zona in
cui sorgeva la Chiesa di San Giorgio
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S.
Giovanni
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blu e
rosso
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frazione
di Briana il cui patrono è San Giovanni
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S. Urbano
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bianco e
azzurro
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frazione
di Moniego dove vi era una chiesa dedicata
a Sant'Urbano
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