I Nobili

Le famiglie dei Signori erano quasi sempre numerose. Bambini e bambine crescevano insieme fino all'età di sette anni. Portavano gli stessi abiti, e dormivano nelle stesse stanze. Poi i fratelli e le sorelle venivano separati. In genere il figlio maggiore seguiva le orme paterne, abbracciando la carriera delle armi; i figli cadetti e le figlie non maritate, spesso, finivano in convento. L’alternativa per i figli era diventare cavalieri, per le figlie sperare di sposare dei gentiluomini. Raramente i nobili sapevano leggere o scrivere. Per firmare un documento, ad esempio, si limitavano a imprimere il loro sigillo inciso su un anello (o su un punzone) sulla ceralacca fusa.





Le donne, anche quelle di origine nobile, avevano ben pochi diritti. Le ragazze erano quasi sempre maritate a quattordici anni. I matrimoni erano combinati tra le famiglie e comportavano il pagamento di una dote. I beni della moglie passavano in proprietà al marito e questo rendeva i cavalieri dei veri e propri cacciatori di dote. Anche se con minori diritti, nella vita privata, la castellana tuttavia godeva di una sostanziale parità con il marito. Quando egli era lontano, assumeva la responsabilità della proprietà (non mancano esempi di donne che si sono rese protagoniste organizzando la difesa del castello contro nemici).